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Matrimoni imposti

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Messaggio  Aisha Dom 19 Giu 2011, 23:33

Imam Ibn Taymiyyah

Fatwa da "Al-Masa'il ul-Mardiniyyah"
Tradotta in inglese da Abu `Abdullah Muhammad al-Jibali

Può un padre costringere al matrimonio la figlia vergine che ha raggiunto la pubertà? A questo riguardo, Ahmad Ibn Hambal riporta due note opinioni:

Il padre può costringerla. Questa linea di pensiero è condivisa anche da Malik, ash-Shafi`i, e altri.

Il padre non può obbligarla. Questa è l'opinione di Abu Hanifah e altri, ed è quella corretta.

In molti hanno dibattuto sulle motivazioni alla base della costrizione: sia verginità, giovane età della figlia o entrambe. Premesso che nessuno può costringere una vergine adulta a contrarre matrimonio, l'opinione più vicina alla verità è quella legata alla giovane età. Abu Hurayrah ricordò che il Profeta (Pace su di lui) disse:

"Una donna non vergine non può essere data in sposa contro il proprio volere, e una donna vergine non può essere costretta a maritarsi se non consenziente; e un permesso sufficiente è il fatto che rimanga in silenzio (dovuto alla sua naturale timidezza)." [Al-Bukhari, Muslim, e altri]

Pertanto, il Profeta (Pace su di lui) proibisce che una giovane vergine venga costretta al matrimonio senza il suo permesso, sia che si tratti di un'imposizione paterna o di altri. Inoltre, Aisha, la moglie del Profeta, disse di aver chiesto al Profeta (pbsl) "Nel caso in cui i genitori di una fanciulla la costringano a contrarre matrimonio, si dovrebbe richiedere il suo assenso?" Egli rispose, "Sì, ella deve dare il permesso." Ayshah chiese allora "Ma una vergine sarà timida, oh Messaggero di Allah." Il Profeta rispose:"Il suo silenzio è [considerato alla stregua del] suo consenso" [Al-Bukhari, Muslim, e altri].

Tutto ciò si può dire sia del padre che di altri. Inoltre, l'Islam non concede al padre il diritto di utilizzare i beni della figlia senza che ella sia consenziente. Come potrebbe dunque decidere, senza l’assenso della figlia, il modo in cui dovrebbe essere utilizzato il suo corpo (che è ben più importante delle sue ricchezze), soprattutto nel caso in cui ella si opponga a quella decisione e sia abbastanza matura da decidere da sola?

Inoltre, nell'Islam, esistono prova e consenso per porre dei limiti alla libertà di controllo di un minore in relazione ai propri beni o alla propria persona. Tuttavia, far sì che la verginità sia la base per applicare questa restrizione, è in contraddizione con i concetti fondanti dell'Islam.
Per quanto riguarda la differenza tra una donna illibata e una non illibata, nel detto del Profeta (pbsl) questa non si considera come differente ricezione tra costrizione e non costrizione; i due casi sono contraddistinti dal fatto che

(a) la non vergine dà istruzioni per il proprio matrimonio, laddove la vergine dà il consenso,

e dal fatto che

(b) il silenzio della vergine è considerato come consenso. Questo accade perché una vergine sarebbe timida per discutere del proprio matrimonio, e quindi la proposta non le viene fatta direttamente; anzi, si contatta il suo waliyy (tutore), che le chiede e ottiene il permesso, senza peraltro costringerla a contrarre matrimonio.

Nel caso di una giovane non illibata, questa non avrà più la timidezza legata alla verginità; pertanto, potrà discutere delle proprie nozze, potrà ricevere l'offerta di matrimonio direttamente, e darà al suo waliyy l'ordine di eseguire la cerimonia, ed egli dovrà ubbidirle.

Quindi, nel caso di una non vergine il waliyy ricopre la funzione di esecutore-controllore, mentre nel caso di una vergine ricopre quella di richiedente del permesso. Questo è quanto indicato dalle parole del Profeta. Per quanto riguarda la costrizione al matrimonio contro la sua volontà, ciò è in netta contrapposizione con i principi fondamentali della religione e con la ragione. Allah non ha concesso a un waliyy la possibilità di costringerla a vendere o concedere in prestito la sua proprietà senza ottenerne il consenso. Né tanto meno Egli gli ha dato il permesso di obbligarla a mangiare o bere o indossare ciò che non desidera. Se Allah ha unito gli sposi con amore e benedizione, come potrebbe allora obbligarla ad accompagnarsi e a copulare con una persona che detesta con tutta se stessa? Se tale compagnia le fosse imposta nonostante il suo odio e la sua repulsione, dove sarebbero amore e benedizione?

Fonte: http://it.daraltarjama.com/dt_it

Aisha
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