TOCCARE IL QUR'AN SENZA WUDU

Bismillahi Ar-Rahmani Ar-Rahim

Fatwa n° 10672

Sentenza su una persona che tocca il Corano senza wudu’, e significato dell’hadith, “Il credente non è mai impuro”

Lode ad Allah.

A Shaykh ‘Abd al-’Aziz ibn Baz fu fatta una domanda simile ed egli disse:

Non è permesso per un Musulmano toccare il Corano quando non ha wudu’, secondo la maggioranza degli studiosi. Questa è l’opinione dei quattro imam (che Allah si compiaccia di loro) e questo fu il parere espresso nelle fatwa dei Compagni del Profeta (sallAllahu alayhi wa sallam). Un hadith sahih riguardo ciò è stato narrato da ‘Amr ibn Hazm (che Allah si compiaccia di lui), affermante che il Profeta (sallAllahu alayhi wa sallam) scrisse alla gente dello Yemen: “ Nessuno deve toccare il Corano eccetto colui che è tahir (puro).” Questo è un hadith jayyid che ha un certo numero di isnad che lo rinforzano.

Quindi si sa che non è consentito toccare il Corano tranne in uno stato di purezza da entrambe le impurità maggiore e minore. Lo stesso vale per spostarlo da un posto all’altro se la persona che lo sta muovendo non è tahir. Ma se lui lo tocca o lo muove con una via di mezzo, per esempio raccogliendolo in un involucro, allora va bene. Ma se lo tocca direttamente quando non è tahir , ciò non è permesso secondo l’opinione sahih della maggior parte degli studiosi, per i motivi indicati sopra. Riguardo al recitarlo, va bene per lui recitarlo a memoria quando è senza wudu’, o leggerlo se il Corano è tenuto da qualcuno che gli chiede di correggere o suggerir lui.

Ma la persona che è janub, cioè in uno stato di impurità maggiore , non deve recitare il Corano perché è stato narrato dal Profeta (sallAllahu alayhi wa sallam) che mai nulla gli impediva di recitare il Corano eccetto janabah (impurità maggiore). Ahmad narrò con un isnad sahih da ‘Ali (che Allah ci compiaccia di lui) che il Profeta (sallAllahu alayhi wa sallam) uscì dal bagno e recitò qualcosa dal Corano. Egli disse, “Questo è per chi non è janub; ma colui che è janub non deve fare questo, nemmeno un ayah.”

Il punto è che colui che è junub non deve recitare il Corano né dal Mus-haf né a memoria, fino a quando ha fatto un bagno (ghusl). Ma colui che ha rotto il suo wudu’ ed è impuro nel senso di impurità minore può recitare il Corano a memoria ma non dovrebbe toccare il Mus-haf.

Fatawa al-Shaykh Ibn Baz (che Allah abbia misericordia di lui), 10/150

Riguardo all’hadith sulla purità del credente, è stato narrato che Abu Hurayrah disse: “Fui raggiunto dal Messaggero di Allah (sallAllahu alayhi wa sallam) ed ero junub. Prese la mia mano e camminai con lui finché si sedette. Poi sfuggii e mi lavai (ghusl), poi andai dov’era seduto. Egli disse, ‘Dov’eri, O Abu [Hurayrah]? Glielo raccontai, ed egli disse, ‘Subhan-Allah, O Abu [Hurayrah]!, il credente non diventa impuro.”

(Narrato da al-Bukhari, al-Ghusl, 276; Muslim, al-Hayd, 556).

Al-Nawawi disse nel suo Commento al Sahih Muslim: questo hadith illustra un grande principio che il Musulmano è tahir sia vivo sia morto. Se la sua purezza è stabilita, allora anche il suo sudore, saliva e lacrime sono tutti puri, sia lui (o lei) senza wudu’, in stato di maggiore impurità (junub), mestruata o sanguinante dopo il parto.

Una volta inteso questo, allora il significato del suo essere puro sarà chiaro, Ciò significa che non c’è niente che impedisca al suo corpo di essere essenzialmente puro anche se allo stesso tempo ha rotto il suo wudu’, perché l’essere senza wudu’ è semplicemente qualcosa che impedisce di pregare o di fare altre cose per le quali la taharah (purezza) è una precondizione.

E Allah conosce meglio.

Islam Q&A

Sheikh Muhammed Salih Al-Munajjid