Il Profeta Muhammed (pbsl) e le altre religioni

Molti credono erroneamente che l'Islam non tolleri l'esistenza di altre religioni presenti nel mondo.

I rapporti del Profeta, che la misericordia e la benedizione di Allah siano su di lui, con le altre religioni possono essere identificati nel versetto del Corano:

"A voi la vostra religione, a me la mia".
[Al-Kafirùn, 6]

La penisola arabica ai tempi del Profeta era una regione in cui erano presenti varie fedi.
Ci sono stati cristiani, ebrei, zoroastriani, politeisti, e altri non affiliati ad alcuna religione.
Quando si guarda nella vita del Profeta , si può attingere a molti esempi riguardo l'elevato livello di tolleranza mostrato alle persone di altre fedi.

Al fine di comprendere e giudicare questa tolleranza, si deve guardare al periodo in cui l'Islam era uno Stato formale, con le leggi specifiche stabilite dal Profeta in conformità con i principi della religione.

Il miglior esempio di tolleranza dimostrata dal Profeta verso altre religioni può essere la stessa Costituzione.
Quando il Profeta Mohammed migrò a Medina, il suo ruolo di leader religioso passò a quello di leader politico di uno Stato governato dai precetti dell'Islam, in modo che le leggi chiare di governo, fossero disposte per garantire l'armonia e la stabilità in una società che una volta era stata sconvolta da decenni di guerra, così da assicurare la convivenza pacifica tra Musulmani, ebrei, cristiani e politeisti.
il Profeta definì una 'costituzione' che indicava le responsabilità di tutti i residenti di Medina, i loro obblighi verso il prossimo, e alcune restrizioni che furono poste a ciascuno di loro.
Tutte le comunità obbedivano a questa Costituzione, e qualsiasi violazione dei suoi articoli era considerata come un atto di tradimento.

Il primo articolo della Costituzione diceva che tutti gli abitanti di Medina, i musulmani così come quelli che erano entrati nel patto degli ebrei, cristiani e idolatri, erano "una nazione con l'esclusione di tutti gli altri."
Tutti i membri erano considerati cittadini della società di Medina a prescindere dalla religione, razza o stirpe. Persone di altre fedi erano protette dai pericoli tanto quanto i musulmani, come si afferma in un articolo: "Gli ebrei che ci seguono hanno diritto all'aiuto ed all'equità. Non dovranno essere danneggiati ed i loro nemici non dovranno essere aiutati ".
In precedenza, le varie tribù avevano le loro alleanze e nemici dentro e fuori di Medina. Il Profeta raccolse queste diverse tribù in un unico sistema di governo e confermò i patti di alleanze già esistenti tra le singole tribù. Tutte le tribù dovevano agire come un tutt'uno con disprezzo per le alleanze individuali. Ogni attacco ad una religione o tribù era considerato un attacco allo Stato ed ai musulmani (uguale a come succede da noi oggi...umpfh! )

I praticanti di altre religioni nella società musulmana godevano anche dello status di protezione
Il Profeta Mohammed disse:

"Chiunque uccida una persona che ha una tregua con i musulmani non potrà mai sentire il profumo del Paradiso." (Sahih Muslim)

Il Profeta inoltre, mise rigorosamente in guardia contro ogni maltrattamento rivolto a persone di altre fedi.

Ha detto:

"Attenzione! Chi è crudele e duro su una minoranza non-musulmana, o limita i loro diritti, o gli oneri con più di quello che può sopportare, o prende qualcosa da loro contro la loro volontà; io (Profeta Mohammed) mi lamenterò contro quella persona nel Giorno del Giudizio ". (Abu Dawud)

A ciascuno la propria religione

In un altro articolo afferma: "Gli ebrei hanno la loro religione ed i musulmani hanno la loro."
E' chiaro che atti di intolleranza non era permessi, e che, anche se tutti erano membri di un'unica società, i diritti di professare la propria religione non potevano essere violati. Ad ognuno era permesso di praticare il proprio credo liberamente e senza ostacoli, ed atti di provocazione non sarebbero stati tollerati.

Ci sono molti altri articoli di questa Costituzione che potremmo analizzare, anche quello in cui si afferma: "Se qualsiasi disputa o controversia dovessero provocare problemi irrisolvibili, si dovrà fare riferimento a Dio e al Suo Messaggero."
Questa clausola sosteneva che tutti gli abitanti dello stato dovevano riconoscere un più elevato livello di autorità in Mohammed .
La giustizia non poteva essere manipolata da singoli leader, bensì dal capo dello Stato stesso. Fu permesso, tuttavia, per singole popolazioni che non erano musulmani, di far riferirimento alla loro scritture religiose ed ai loro sapienti per quanto riguardava i propri affari personali.

L'Altissimo dice nel Corano:

"... .Se vengono da te, sii arbitro tra loro o allontanati...."(Corano 5:42)

(Di Amina Umm Samir)